Il 9 ottobre 2025 non è una data qualunque: segna i 10 anni dalla proclamazione del Codex Purpureus Rossanensis come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Un anniversario importante, che celebra non solo un manoscritto millenario, ma anche l’identità culturale di un intero territorio.
Un decennale da celebrare
Nel 2015, l’UNESCO riconosceva ufficialmente il valore straordinario del Codex: un monumento della memoria, tra i più antichi e meglio conservati Vangeli miniati esistenti, simbolo della cultura bizantina e dell’incontro tra arte, fede e storia.
A distanza di dieci anni, il decennale UNESCO diventa l’occasione perfetta per riscoprire il Codex, la sua storia affascinante e il luogo che lo custodisce: la città di Rossano, in Calabria.
Il Codex: un tesoro lungo 1.500 anni
Il Codex Purpureus Rossanensis è un manoscritto del VI secolo, scritto in greco antico su pergamene tinte di porpora, un colore riservato agli imperatori.
Le sue miniature vivide — tra cui spiccano scene come l’Ultima Cena o la Resurrezione di Lazzaro — lo rendono un precursore del moderno libro illustrato, se non addirittura del graphic novel sacro.
Ma oltre al suo valore artistico, il Codex è avvolto nel mistero: chi lo ha commissionato? Da dove proviene? Come è arrivato a Rossano? Le ipotesi parlano di Costantinopoli, di monaci in fuga, di principesse bizantine. Nessuna certezza, solo fascino.
La nomina UNESCO
L’idea di candidare il Codex Purpureus Rossanensis quale patrimonio dell’UNESCO nacque nel 2007 grazie all’Arcivescovo Santo Marcianò, ma la proposta iniziale non ebbe seguito. Solo nel 2012, durante un convegno a Roma sui lavori di restauro del manoscritto, l’Arcivescovo rilanciò con forza la richiesta, sollecitando il supporto delle istituzioni.Nel 2013, con il sostegno dell’ambasciatore UNESCO Lucio Alberto Savoia, prese finalmente avvio l’iter ufficiale. La Diocesi di Rossano-Cariati elaborò una dettagliata relazione di candidatura, redatta da don Nando Ciliberti, con il supporto del dott. Michele Abastante e traduzioni in inglese e francese ed arricchita da studi iconografici e lettere di sostegno da parte di figure istituzionali e accademiche di rilievo, tra cui il Card. Ravasi e il Ministro Bray. La documentazione fu presentata a Roma e successivamente alla sede UNESCO di Parigi.Dopo una valutazione positiva, il 9 ottobre 2015 il Codex fu ufficialmente iscritto nel registro Memory of the World dell’UNESCO, come straordinaria testimonianza della cultura bizantina e della storia scritta e illustrata.
Segna la data: 9 ottobre 2025
Il decennale del Codex UNESCO sarà un’occasione imperdibile per entrare in contatto con un pezzo di storia universale, che ancora oggi riesce a parlare con potenza visiva e spirituale.
Un viaggio nel tempo, tra porpora, miniature e misteri.
Non perderti questo anniversario.
Il Codex ti aspetta a Rossano per celebrare 10 anni da Patrimonio dell’Umanità… e 1.500 anni di bellezza senza tempo.
