Sibaritide Turismo porta il meglio della Piana di Sibari al TTG Rimini 2025

Il 9 ottobre 2025 Destinazione Sybaris Sibaritide Turismo ha proposto la Piana di Sibari come destinazione turistica da visitare alla Fiera del Turismo TTG Travel Experience di Rimini, il più importante appuntamento italiano dedicato alla promozione e alla commercializzazione dell’offerta turistica nazionale e internazionale.

Ospitata all’interno dello stand istituzionale della Regione Calabria, la partecipazione di Sibaritide Turismo ha avuto l’obiettivo di far conoscere agli operatori del settore il progetto di Destination Management Company (DMC) dedicato alla valorizzazione turistica dell’area della Sibaritide e dell’Alto Ionio cosentino.

Fondata da Michele Abastante, guida turistica e promotore del territorio, Sibaritide Turismo nasce come piattaforma e rete di promozione integrata per valorizzare il turismo culturale, naturalistico, esperienziale ed enogastronomico della Calabria ionica.

“Essere presenti al TTG di Rimini, seppur per una sola giornata, è stato un passo importante: abbiamo portato un intero territorio a farsi conoscere nella fiera del turismo più prestigiosa d’Italia,” racconta Abastante.
“Abbiamo presentato una visione condivisa di turismo organizzato, sostenibile e autentico, capace di unire mare, borghi, cultura e sapori sotto un unico marchio: Destinazione Sybaris – Sibaritide Turismo.”

Durante la giornata, Sibaritide Turismo ha presentato la propria piattaforma digitale www.sibaritide-turismo.it, che raccoglie strutture ricettive, ristoranti, aziende agricole, esperienze guidate, eventi e itinerari tematici, oltre a un’app mobile in fase di lancio.

L’iniziativa ha suscitato grande interesse tra operatori, tour operator e agenzie di viaggio, desiderosi di scoprire un territorio ancora poco conosciuto ma straordinariamente ricco di storia, natura e tradizioni.


Un invito alla rete: insieme si cresce

La presenza di Sibaritide Turismo al TTG Rimini 2025 rappresenta un segnale concreto di apertura e collaborazione, inserendosi nel percorso promosso dalla Regione Calabria per costruire un sistema turistico regionale più coeso e competitivo.

“Abbiamo dimostrato che anche i territori meno conosciuti possono diventare destinazioni di qualità, se valorizzati con competenza e passione,” conclude Abastante.
“Ora è il momento di fare squadra: invitiamo operatori turistici, strutture ricettive, ristoranti, musei, castelli, aziende agricole, imprese culturali, associazioni e Pro Loco a unirsi a noi.
Solo insieme possiamo costruire una vera Destinazione Sybaris, capace di far emergere il meglio della nostra terra e di trasformare la Sibaritide in un punto di riferimento del turismo calabrese.”



10 Anni di Patrimonio UNESCO: il Codex Purpureus Rossanensis celebra il suo decennale

Il 9 ottobre 2025 non è una data qualunque: segna i 10 anni dalla proclamazione del Codex Purpureus Rossanensis come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Un anniversario importante, che celebra non solo un manoscritto millenario, ma anche l’identità culturale di un intero territorio.

Un decennale da celebrare

Nel 2015, l’UNESCO riconosceva ufficialmente il valore straordinario del Codex: un monumento della memoria, tra i più antichi e meglio conservati Vangeli miniati esistenti, simbolo della cultura bizantina e dell’incontro tra arte, fede e storia.
A distanza di dieci anni, il decennale UNESCO diventa l’occasione perfetta per riscoprire il Codex, la sua storia affascinante e il luogo che lo custodisce: la città di Rossano, in Calabria.

Il Codex: un tesoro lungo 1.500 anni

Il Codex Purpureus Rossanensis è un manoscritto del VI secolo, scritto in greco antico su pergamene tinte di porpora, un colore riservato agli imperatori.
Le sue miniature vivide — tra cui spiccano scene come l’Ultima Cena o la Resurrezione di Lazzaro — lo rendono un precursore del moderno libro illustrato, se non addirittura del graphic novel sacro.

Ma oltre al suo valore artistico, il Codex è avvolto nel mistero: chi lo ha commissionato? Da dove proviene? Come è arrivato a Rossano? Le ipotesi parlano di Costantinopoli, di monaci in fuga, di principesse bizantine. Nessuna certezza, solo fascino.

La nomina UNESCO

L’idea di candidare il Codex Purpureus Rossanensis quale patrimonio dell’UNESCO nacque nel 2007 grazie all’Arcivescovo Santo Marcianò, ma la proposta iniziale non ebbe seguito. Solo nel 2012, durante un convegno a Roma sui lavori di restauro del manoscritto, l’Arcivescovo rilanciò con forza la richiesta, sollecitando il supporto delle istituzioni.Nel 2013, con il sostegno dell’ambasciatore UNESCO Lucio Alberto Savoia, prese finalmente avvio l’iter ufficiale. La Diocesi di Rossano-Cariati elaborò una dettagliata relazione di candidatura, redatta da don Nando Ciliberti, con il supporto del dott. Michele Abastante e traduzioni in inglese e francese ed arricchita da studi iconografici e lettere di sostegno da parte di figure istituzionali e accademiche di rilievo, tra cui il Card. Ravasi e il Ministro Bray. La documentazione fu presentata a Roma e successivamente alla sede UNESCO di Parigi.Dopo una valutazione positiva, il 9 ottobre 2015 il Codex fu ufficialmente iscritto nel registro Memory of the World dell’UNESCO, come straordinaria testimonianza della cultura bizantina e della storia scritta e illustrata.

Segna la data: 9 ottobre 2025

Il decennale del Codex UNESCO sarà un’occasione imperdibile per entrare in contatto con un pezzo di storia universale, che ancora oggi riesce a parlare con potenza visiva e spirituale.
Un viaggio nel tempo, tra porpora, miniature e misteri.


Non perderti questo anniversario.
Il Codex ti aspetta a Rossano per celebrare 10 anni da Patrimonio dell’Umanità… e 1.500 anni di bellezza senza tempo.